Chi sono Ivan e Anna, davvero.

Pubblicato il 15 novembre 2025 alle ore 20:00

Il 14 novembre Tuttosport ha raccontato la storia di due persone che per noi non sono “notizia”, ma famiglia sportiva:
Ivan Cappellari, ultrarunner non vedente, e Anna Lia Chiti, la voce e i passi che corrono al suo fianco.
Titolo: «Ivan, Anna e il rumore che fanno i passi felici».

Dietro quelle righe c’è il cuore del progetto che portiamo avanti con loro:

Beyond The Sight Team – Oltrelavista LINK.

Ivan non è “il cieco che corre”: è un fisioterapista, un ultramaratoneta, un vero e proprio "visionario" che si è rifiutato di accettare il ruolo di “centralinista di destinazione obbligata” e si è costruito la sua strada, passo dopo passo.
Anna non è “la sua accompagnatrice”: è una barista, una lavoratrice, un’atleta, una donna che si fa in quattro tra turni, allenamenti e gare.

Entrambi sono soci US MonteBaldo.
In gara non sono “caso umano + angelo custode”:
sono una coppia tecnica, una squadra. Due atleti che condividono fatica, responsabilità e gioia.

E corrono senza corda: niente laccio, niente imbraghi. Solo quel filo invisibile fatto di voce, fiducia e parole che diventano traiettoria. Anna guida con descrizioni, ritmo, tono. Ivan risponde con i piedi, con il respiro, con la capacità di “vedere” il terreno con tutto il corpo.

Beyond The Sight – Oltrelavista non è solo un logo da mettere su una maglietta.
È un progetto con alcune idee molto chiare:

Normalizzare, non spettacolarizzare
Non vogliamo che la presenza di un atleta non vedente in un trail sia vissuta come “evento straordinario da copertina”, ma come una possibilità reale, concreta, organizzata con serietà.

Cambiare le gare da dentro
Lavoriamo perché gli organizzatori si facciano qualche domanda in più:
non “poverino”, ma “come possiamo fare in modo che una coppia atleta–guida possa correre davvero, in sicurezza e dignità, sullo stesso terreno degli altri?”.

Mettere al centro la relazione, non la retorica
Il vero protagonista non è il “deficit”, è la relazione:
la voce di Anna, l’ascolto di Ivan, il loro modo di litigare sul ritmo, scherzare sulle salite, discutere di tutto mentre le gambe macinano chilometri.

Usare la nostra visibilità per aprire porte, non per farci belli
Se una gara chiude un occhio in più sull’accessibilità, se una scuola accetta un incontro con Ivan e Anna, se un atleta si fa avanti per diventare guida… allora Beyond The Sight ha senso.
Non ci interessa diventare “il progetto del momento”: ci interessa che, tra qualche anno, una coppia atleta–guida alla partenza di un trail non faccia più notizia.

Le parole di Tuttosport, tradotte in quello che viviamo ogni giorno

Nell’articolo Ivan dice: quando corre è felice, sente di più corpo e anima.
Anna aggiunge di essere la sua bussola, il suo navigatore, e che quando si “tira” per cento chilometri non si può sprecare fiato.
Dietro queste frasi romantiche c’è una realtà molto concreta: se uno dei due sbaglia, cadono insieme.

Il rumore dei passi felici

Il titolo scelto da Tuttosport è efficace perché dice una cosa semplice:
prima ancora delle parole, arrivano i passi.

Che sia in un bosco, su un sentiero di montagna o sull’asfalto di una 100 km, il suono dei passi di Ivan e Anna racconta qualcosa che nessun articolo, nemmeno questo, potrà mai spiegare del tutto.

Noi, come US MonteBaldo e con Beyond The Sight – Oltrelavista, proviamo a fare una cosa soltanto:
amplificare quel rumore, senza distorcerlo.

Il resto lo fanno loro, ogni volta che al via una voce dice “pronto?”
e da qualche parte, nell’oscurità, due piedi rispondono “andiamo”.

 

John Benamati

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